venerdì 19 settembre 2008

La morale moderna e la sindrome da serial

L'analisi dei nostri tempi è molto difficile sotto molti punti di vista. L'antropologia non è una scienza per cui sia particolarmente attrezzato culturalmente, ma come al solito provo a far funzionare il cervello e a cercare chiavi di lettura, usando il buon senso.

In questo processo l' argomento che mi incuriosisce sempre più (oltre che a terrorizzarmi) è il successo mediatico del cavaliere. Leggo su La Repubblica un analisi interessante di Edmondo Berselli. Riassumendo (non me ne voglia l'autore se mai passerà da queste parti per la semplificazione) la sua tesi è che la politica del Berluska e relativo codazzo sia basata su uno schema molto semplice, una versione perfetta per i nostri tempi, con meccanismi che si usano nei programmi televisivi. (Ma va che strano!!!!) La trama dell'inganno si basa su una semplificazione e sul dividere il mondo in buoni o cattivi. Idee semplici per menti semplici, adattissime ai nostri tempi.

Il primo modello culturale che aveva imposto il cavaliere era la suddivisione del mondo in valorosi azzurri, e l'armata delle tenebre comunista,ma trovatosi a corto di comunisti, adesso che sono oggettivamente estinti( grazie anche a complicità gravi), e probabilmente anche per segare le gambe ai pochi pericoli che vengono dall'ondata di pulizia che serpeggia in percentuali (elettorali) non pericolose, il nuovo schema procede cercando di sconfigere nuovi mali e nuovi nemici: i fannulloni (Brunetta), i Bulli e il degrado scolastico (Gelmini), la prostituzione e il malcostume sessuale dei nostri tempi (Carfagna) e altre brutture. (Mostri creati ad uso e consumo di poveri allocchi, spaventapasseri per problemi enormemente più grandi).

Il gioco si basa sul creare consenso separando il mondo nei buoni che cercano di combattere la deriva e quei pochi che invece ne sono colpevoli, calpestando con assoluta semplicità qualsiasi buon senso. (ma d'altronde è la mancanza di capacità critica uno dei mali dei nostri tempi). Creata la suddivisione dopo aver banalizzato il problema, si trova una soluzione fittizia (Es: facciamo pagare una multa a chi chiede l'elemosina) e la si enuncia alle masse, con toni da problema risolto. (Non necessariamente deve tradursi in azione, la maggior parte delle volte, per fortuna, basta il solo proclama). La piena complicità di una televisione e stampa di regime rimuoverà l'argomento prima che si sveli l'incosistenza dell'intero incatesimo. Logiche semplici, problemi semplici, soluzioni semplici e l'equazione è perfettamente riuscita.
Particolare non da poco e instillare in tutti la certezza che criticare vuol dire essere dalla parte del marcio.

Il povero sperduto elettore si trovà così ad immedesimarsi nel bene, entrando nel gregge dei buoni, riconoscendo gratitudine al buon pastore e guadagnado il suo posto nel circolo dei virtuosi. Et voilà: coscienza pulita, percentuali di consenso da sballo e immancabile il "vissero tutti felici e contenti" (ma fino a domani non per sempre, ve ne accoregerete).

L'autore cita l'isola dei famosi come esempio, io sono più preparato sui telefilm americani degli anni ottanta. L'A-team, Mac Giver, Riptide, Supercar non combattevano nemici complessi. Esistevano i buoni assoluti e i cattivi assoluti. Il massimo che era concesso: un cattivo con facoltà di pentimento. Non c'erano terroristi divenuti tali per necessità o degrado sociale a giustificare. Il male era male per decisione, per natura, per investitura, per carattere o più semplicemente per scelta. Allo stesso modo il buono era cristallino, perfetto e a prova di errore. E allora, come si poteva solamente concepire di parteggiare per il cattivo??

Però se uno si fermasse a ragionare (primo bug), a valutare (secondo bug) o a provare ad ascoltare altre voci (terzo bug) e a confrontare i proclami anche con altri fatti lontani, si accorgerebbe che il moralizzatore accetta veline di 18 anni, ovvero spogliarelliste sempre meno vestite e sempre più bambine (lo dico a rischio di passare per bigotto), il moralizzatore trova giusto non pagare le tasse e ridere della giustizia, il moralizzatore ti svuota il portafogli e l'anima mentre ti spinge il centriolo sempre più in fondo.

sabato 13 settembre 2008

Liberta!!!!


Guardando un gran bel film come "Larry Flint", mi trovo a riflettere sul concetto di libertà. Lontana da me l'idea anche solo di percepire la possibilità di poter affrontare una discussione filosofica su questo argomento, mi riesce sicuramente più facile provare ad applicare qualche idea di buon senso a questo concetto.

Quello che ho sempre percepito come un attacco alla libertà ante litteram è l'impossibilità di scegliere. (sono ben conscio dell'incoerenza di qualche post fa in cui sostenevo di togliere la libertà di voto a chiunque sostenesse il Berluska, e anche di aver accusato Scalfari di coerenza istantanea :-)).

L'impossibilità di scelta si può applicare in tanti modi, non necessariamente coatti. Quella che va molto di moda in questo momento è quella di impedire la capacità stessa di sapere scegliere. E' la strategia mediatica del cavaliere, e pare proprio che funzioni. Sia essa basata sulla mistificazione o sulla derisione dell'avversario (conosco tante persone che non votarono Prodi non per questioni di buon senso, e ce ne sarebbero, ma solo perchè Prodi era "er mortadella"), il risultato numericamente è indiscutibile.

Sempre il cavaliere ce ne ha proposto varie versioni. Un'altra forma di sottrazione di scelta che sa usare alla perfezione è quella male minore: ti costringo a scegliere fra un danno piccolo (Lodo Alfano) per evitare un danno grande (La semi-defunta blocca processi). Su queste si innesta necessariamente quella della mistificazione perchè altrimenti qualsiasi ortolano saprebbe fare due conti e capire in che vicolo cieco è stato inserito. (Non mi fraintendano gli ortolani, non li cito come esempi di ignoranza, ma di saggezza basata più sulla semplicità e il buon senso che sulla cultura).

Oggi la notizia del giorno di oggi è un altro ottimo esempio di vicolo cieco della scelta: vittime di turno i sindacati (sia ben chiaro in una visione limitata al singolo episodio, visto che sulla questione hanno pesanti responsabilità precedenti) al tavolo della trattativa Alitalia. Credo che domani la trattativa andrà in porto (quella di oggi è un coupe de teatre), ma oggi i sindacati dovevano scegliere fra il 40% di riduzione degli stipendi e 5000 esuberi o tutti a casa, con l'uteriore aggravante di risultare anche i colpevoli di tutto lo sfascio. (Devo per l'ennesima volta riconoscere la genialità del soggetto).

Infine la mancanza di scelta che trovo più odiosa è quella che il Vaticano propone quando parla di temi etici. Sostenere campagne per l'abolizione dell'aborto o contro il divorzio sono per me odiose perchè sono atti politici e non atti volti alla morale. In un memorabile sketch Corrado Guzzanti, nei panni di Don Pizzarro, apostrofava giustamente sullo stesso punto Giuliano Ferrara, ai tempi paladino anti abortista.

Io sono cresciuto alle scuole private e conosco bene i precetti cristiani e sono da sempre conscio di uno dei cardini dell'essere cristiani: il libero arbitrio. Concetto bellissimo, perchè vero. Io sono cristiano perchè scelgo di seguirne i precetti, non perchè qualcuno mi costringe. Il volere imporre per legge tali scelte si chiama fondamentalismo religioso e non credo che la natura cristiana possa renderlo più accettabile dei fondamentalismi islamici o indù o buddisti (questa era per ridire) e quindi aggiungente le religioni che preferite.

PS: Spero che con questa divagazione possa essermi sollevato un pochettino da accuse di incoerenza e di volontà di togliere la libertà che citavo in precedenza.

lunedì 8 settembre 2008

A Uòlter e basta


Voglio fare anche io quello che rema contro. Comincio ad auspicare il crollo del PD e delle sue mille contradizioni (farò finta per tutto questo post di essere convinto del fatto che l'incapacità di fare opposizione del PD sia solo frutto di imbecillità e stupidità politica e non di compromissione e di accordi sotto banco).

Sto guardando ICEBERG, format di politica di Antenna 3. Ospiti Di Pietro, Ippolito dal Riformista e un paio di giornalisti (uno da Panorama e Gianni Barbaceli). Trovo inanzittutto fastidioso il proseguire questo clima di par-condicio anche al di fuori del periodo elettorale. Basta con questa regola stupida. (se volete mitigare lo strapotere mediatico del Berluska, forse dovevate capire che a suo tempo una legge sul conflitto di interessi si doveva fare). Fateci sapere cosa pensa Di Pietro della situazione italiana, scopo dichiarato della trasmissione, visto che è lui il principale interocutore di tutti gli altri, e toglieteci il solito simil-schifani a fare il guastatore. Tanto il buon Berluska avrà 5 televisioni e mezza per rispondere ad una piccola emittente privata.

Nel corso della trasmissione ovviamente si tocca l'argomento delle divergenze PD-Italia dei Valori e arriva il commento di Uolter sulla sua unica proposta da mesi, il voto agli extra-comunitari, che ci dice (provo a citare a testo, ma parola più parola meno ci siamo): "Proponendo il voto agli immigrati abbiamo avuto l'opposizione della Lega, ma anche e soprattutto di Di Pietro che non è sensibile questo tema".

Caro Uolter, lo sanno tutti che Di Pietro in questo momento ti sta rubando voti. Credo sia facile dimostrare che non riesce ad intaccare lo scudo mediatico del "principale esponente dello schieramento avversario". La sua propaganda funziona bene sul breve periodo, temo che questo giro forse riuscirà ad avere risultati anche sul medio (e sentitene profondamente in colpa), ma solo il tempo e la realtà distruggeranno la sit-com che la maggior degli italiani in questo momento si beve.

Però credo che il tuo schema "dimostro che Di Pietro è di destra perchè su temi di sinistra ragiona a destra e quindi gli sego le gambe dal mio lato di sinistra", lascerà il tempo che trova. Lo so non hai il coraggio (unica deroga alla regola d'apertura: ti paga bene?? E' abbastanza remunerativo stare sul lato minore della casta??) di accettare le sue tematiche (e povero Del Turco, La Torre e D'Alema. Il Cavaliere si è salvato per anni, 'mo proprio devo fare la battaglia sulla giustizia e fregarli??), di seguirlo e dichiarare definitivamente che di idee non ne hai (in buona compagnia con il tuo governo ombra); che forse l'Africa era veramente il miglior destino che potesse aspettarti, che così abdichi e i falchi che ti stanno intorno ti sbranano lasciandoti la presidenza di qualche fondazione. Ma questa è la politica.

Il principale problema non è che non parli del "maggiore esponente dello schieramento avversario", ma che non parli e basta. Dove sono le tue idee? Dove sono le tue iniziative che potrebbero riportare la gente a sperare. Dove la nuova progettualità che potrebbe far capire agli italiani che sei un "riformista" (tu aggiungi moderato, ma non so che senso abbia. PS: Educato lo sei, ma sinceramente....).

E allora continua a distruggere intorno a te. Combatti Grillo, combatti Di Pietro, combatti la piazza e altri mille mulini a vento. Combatti chi dovresti rappresentare, ma come fai a non capirlo!!! Io non sono un politico, ma ti assicuro che ci arrivo. Se non riesci a stare con le idee davanti a loro, se non sei il leader che lancia le battaglie, che svela idee anni luce migliori (e non ci vorebbe molto) di quelle di Berluska e compagnia, come pensi di poter dire "Yes, We Can". Possiamo fare COSA????

Dimettiti, distruggendo con te il PD. ( e portati soprattutto a fondo il genio del marketing che ha partorito "I'm PD"). Distruggi chi ti ha messo alla guida (ricordati in un barlume di umiltà, che ti hanno scelto perchè eri il meno compromesso) e distruggi questa cosa vischiosa e blocca-idee che è il PD. Distruggi questo Giano-Bifronte che non riesce a uscire da egoismi e personalismi, da interessi chiari e meno chiari, che non riesce a mettere d'accordo le due anime di cui è composto e non per ideologia, ma per mero calcolo economico.

Allora sarai in parte riabilitato, avrai fatto il tuo dovere di dipendente dei tuoi elettori e forse potrai indicare nelle ceneri qualche "ciocco" buono su cui ricostruire dalle fondamenta.

Mi consola solo il fatto che fra una decina di mesi arriveranno gli schiaffi delle europee (e mi divertirò a vedere come il quell'occasione sarai difeso dal Berluska, per avere meno opposizione possibile) e lì potrai affondare con il PD o lasciare tutto in mano ai tuoi rivali di sempre: D'Alema o Parisi o qualcuno dei loro prestafaccia.
Ami il cinema?? E allora prendi esempio da Harakiri di Masaki Kobayashi. Quella si che era una morte "mooooolto onolevole".

lunedì 1 settembre 2008

AlItaliAddio

Volevo scrivere di Alitalia dopo aver letto la vergognosa intervista di Colannino a Repubblica di qualche giorno fa. (Non la trovo più sul sito del giornale e non posso mettervi il link, forse sarà stato un piccolo rigurgito di dignità!!).

Poi ho letto quello che ha scritto Travaglio sul blog del buon Beppe.

Non c'è niente da aggiungere, se non che l'Alitalia è solo l'anticamera di quello che non vediamo del nostro paese. Siamo "decotti", finiti, abbandonati allo strapotere di PD e PDL o di Berlusconi, la peggiore disgrazia che sia capitata a questo vile e malcapitato paese.

Mai come oggi sento l'impotenza di essere un misero cittadino. Spero che questo paese giunga al più presto alla consapevolezza che deve fare piazza pulita, con qualsiasi mezzo, di questi governanti da strapazzo, che si liberi da questa dittattura senza fucili (per il momento), che abbia il coraggio di fare un salto nel vuoto, drammatico e con conseguenze imprevedibili, ma comunque che rappresenta un dubbio di fronte ad una sconsolante certezza di declino e povertà, di cui abbiamo visto solo la punta dell'iceberg.

Ladri, approffittatori, bugiardi, mafiosi e bestie, questo ci è capitato in sorte e questo abbiamo. Non so se questo sventurato paese si sia meritato tanto, forse no (ma solo perchè veramente abbiamo di fronte uno schifo che non era immaginabile).

Me ne sbatto della democrazia, me ne sbatto di quella massa di ignoranti, vili o solidali che accetta tutto questo e me ne frego che sia la maggior parte del paese (sempre che sia vero). Ai bambini non di danno armi perchè si farebbero male, a queste persone non si dovrebbe dare il voto perchè non lo meritano, visto l'uso che ne hanno fatto.

Se due tette e un culo sono bastati a farvi abdicare davanti alla decenza e sono stati sufficienti a farvi votare il più grande piazzista di tutti i tempi, non meritate la considerazione di essere chiamati cittadini, non ne avete la capacità critica e la dignità morale.

E non è una scelta di parte. In questo momento tutti, senza nessuna esclusione, anche di quel barlume di buono che c'è in parlamento (mi perdonino, ma da persone intelligenti forse capiranno), devono essere deposte e sottoposte al un giudizio, anche violento, del popolo.

Nuovi rappresentanti, scelti dal popolo "VERO" prendano il loro posto e facciano tornare la politica ad essere lo strumento di benessere e accordo di una società, di un popolo, di una nazione, fino a che questi concetti abbiano ancora un vago senso, fino a che anche quei pochi che hanno il coraggio di non accettare, abbandonino questa nave al suo triste destino.

Fino a quel giorno vergognatevi, perchè non basteranno i grazie e gli applausi a quelle idee e a quelle persone che riusciranno a sovvertire tutto questo.