giovedì 11 dicembre 2008

Metteteve d'accordo!!!



Berlusconi sul nuovo trattato europeo per la limitazione delle emissioni:
"Oggi - aggiunge - mi tocca fare il cattivo, così divento il più antieuropeista di tutti...Trovo assurdo parlare di emissioni quando c'è una crisi in atto. E' come se chi ha la polmonite pensa di farsi la messa in piega...".
Da La Repubblica del 11/12/2008


Alemann
o: "È il cambiamento climatico che mette a dura prova la città"
"Al momento non ci deve essere uno stato di allarme ma dobbiamo seguire con attenzione la situazione. Per il futuro bisogna fare tutti gli sforzi per migliorare la situazione idrica della città, purtroppo dal lunghissimo tempo deteriorata perché c'è un cambiamento climatico che mette più a dura prova la città". Lo ha riferito il sindaco Gianni Alemanno al termine della riunione del comitato operativo della Protezione civile sul maltempo.
Da La Repubblica Roma del 11/12/2008

domenica 7 dicembre 2008

BASTA BASTA BASTA

Il politically correct non è mai stato il mio forte, ora meno che mai. Le ultime notizie sulla "guerra fra procure" che leggo sui giornali, mi spinge a a fare ancora peggio.

Napolitano, CSM, Giornali (tranne forse un paio di micro eccezioni), Politici (ovviamente), ALFANO (merita il lacchè la solita menzione d'onore) tutti riuniti in un solo altisonante "ANDATEVENE A FANCULO".

Non ci sono altri giudizi possibili, non ci sono altre parole per descrivere lo schifo che mi fate.
Riepilogo la storia per poter tornare ai fatti, per tornare a paralre del reale, per vedere, come al solito, che la cortina di fumo che si sparge intorno ai questi è funzionale a coprire tutto e ad anticipare il peggio che verrà (e verrà sotto forma di separiamo le carriere come voleva il grande Venerabile Gelli, perchè sarà questo l'epilogo!!!).

I fatti ci raccontano che un PM, De Magistris, viene accusato di portare avanti in maniera discutibile 3 inchieste (Poseidone, Why Not e Toghe Lucane) che coinvolgono poteri "forti". Nelle tre inchieste, a vario titolo, vengono coinvolti giudici (della procura di Matera), politici (esponenti calabresi di AN, FI e UDC, dove spicca il nome di Cesa), Ministri (Mastella), fino alla commisione europea (nel nome di Prodi quale presidente della medesima all'epoca dei fatti). Le accuse spaziano dall'incompetenza fino alla strumentalizzazione, fino all'arrivare all'abuso per aver coinvolto i piani alti della politica e dell'imprenditoria. Il putiferio che si genera (Ministro indagato che indaga sull'indagatore) si risolve con la cacciata del De Magistris a Napoli (e anche qui la logica vorrebbe che se quest'uomo è un incapace come dicono dovrebbe essere espulso non spostato) e "l'avvocazione" delle indagini da parte del Procuratore Generale di Catanzaro, che provvederà in tempi rapidi a togliere i nomi più scomodi dalle indagini.

Sembrava finita. Sembrava la solita storia del magistrato cacciato perchè scomodo (tant'è che immediatamente dopo fa la stessa fine La Forleo, per aver osato altrettanto e per essere riuscita a rovinare la festa a Latorre e amici. PD e PDL un magistrato cacciato a testa).

Fortunatamente (n.d.d.a. ovvero nota di dignità che ci aggiunge l'autore) la procura di Salerno (che indaga su quello che combina la procura di Catanzaro) continua, anche dopo la cacciata del De Magistris e arriva alla maxi perquisizione di Catanzaro perchè trova il marcio di cui ha sempre parlato de Magistris e non trova invece i fatti della sua incompetenza. Sempre per assegnare meriti nello schifo, vi invito a leggere il passaggio dell'odierno articolo di D'Avanzo su Repubblica in cui fa passare De Magistris per un racomandato che entra in procura quando gli pare per denunciare, fortuna che non tocca a noi comuni mortali:

"A quel che si capisce, ogni volta che aveva la voglia o la necessità di mettere a verbale una nuova circostanza, suggestione, sospetto o ricordo del complotto che lo avrebbe fermato, De Magistris entrava nella stanza dei pubblici ministeri e rendeva la sua testimonianza. Una fortuna e un'attenzione che pochi "denuncianti" ricevono nelle procure italiane. "
D'Avanzo, a lei il mio personalissimo Vaffanculo!!!
(Non le passa per la testa che la gravità della cosa richiedesse un'attenzione maggiore del solito su questi fatti)

E qui succede il patatrac: Catanzaro denuncia le indagini e ne avvia di sue contro Salerno (NON PUO' CAZZO NON PUO', è anticostituzionale!!!!! Poteva al massimo rivolgersi a Napoli, competente per quel che combina Salerno). Denuncia la pesantezza e l'umiliazione ricevuta (PM denudati e perquisizioni negli zaini della scuola dei poveri pueri figli degli indagati. Ringrazziassero che non avevano percing sennò je li strappavano di dosso in stile Diaz.).

Ricapitolando brevemente abbiamo: un PM indagato che denuncia pressioni per i motivi delle sue indagini che viene "sollevato" (fisicamente con calcio in culo) dagli stessi indagati, e si rivolge a chi (Salerno) dovrebbe giudicare il suo operato e quello della sua procura, che riscontra evidenze fortissime dei fatti denunciati, tant'è che si arriva ad una maxi-perquisizione nei confronti dei suoi colleghi (Catanzaro), che incostituzionalemente contro-denunciano i controllori (Salerno) per la brutalità del loro operato.
Riassunta così mi pare chiara la situazione (ben vengano aggiunte nei commenti al post).

Risultato finale: CSM che in meno di 48 ore caccia entrambi i Procuratori Generali per "incompatibilità ambientale" (ricevendo pure i complimenti per la celerità), ovvero, togliamo i due principali attori dalla scena in modo da riuscire ad affossare tutto di nuovo, anche perchè oramai avevamo fatto dimenticare il tutto, reso De Magistris innocuo (visto che ora non è più PM che indaga, ma giudice che decide delle indagini altrui e quindi basterà non sottoporgli casi scomodi su cui potrebbe contribuire a far uscire la verità).

Come si arriva a questo??
Come far passare un risultato così differente da quello che la logica delle cose avrebbe voluto e dovuto imporre??

Perchè ci pensa Napolitano a scagliarsi contro chi fa il proprio dovere nel rispetto del ruolo a cui è chiamato, sparando a zero su Salerno e difendendo Catanzaro (e se qualcuno mi dice che è un'intepretazione forzata, giuro che lo costringo a leggere tutta la lettera di denuncia inviata dal presidente del CSM, il cui tono è assolutamente chiaro).

Ci pensa il CSM a cacciare, in un attimo, sia chi sta facendo i cazzi propri (Catanzaro) contro la legge e contro la costituzione, ma anche chi sta seguendo obblighi e doveri che la legge impone al proprio ruolo (Salerno) . Come a dire, se osate alzare polveroni, poi si spara ad alzo zero.

Ci pensano i giornali schierati nel far sembrare tutto un pasticcio di incompetenza e lotte intestine della magistratura (esamplare il post odierno di Travaglio sull'uniformità dei titoli italiani sulla faccenda), mettendo sullo stesso piano chi il suo dovere lo fa (e al limite si potrebbe discutere sul come, semmai ci sia bisogno di questa inutilità) e chi invece fa il cazzo che gli pare per nascondere le proprie colpe.

Ci pensano i politici a dire che i magistrati fanno schifo e che indagano a caso e male, ed è solo per questo che loro, al servizio dello Stato indefessamente, finiscono sui banchi degli indagati (metaforicamente parlando si intende) e nella gogna mediatica (che si spertica a dirci che grand'uomo è ad esempio questo Del Turco che nelle avversità della prigione, si dedica a letture, pittura e incontri umani toccanti. Come dire SANTO SUBITO!!!).

Ci pensa Alfano a dire che vista la situazione si debbono dividere queste benedette carriere perchè la giustizia non funziona, tirando fuori questa conclusione non so in base a cosa, e mandando un chiaro segnale a quel barlume di onestà rimasto nel PD per fargli capire che se non collaborano allo smantellamento della magistratura c'è rischio che sti giudici arrivino ad indagare ancora più pesantemente su di loro.

Vorrei definirla farsa, ma è il mio paese.
Vorrei riderne e ascoltarmi qualche pezzo satirico sull'accaduto, ma è il mio paese.
Vorrei dimenticare tutto questo, ma è il mio paese.
Vorrei vivere in un altro posto, ma è il mio paese.

lunedì 24 novembre 2008

e poi dicono che te prendono in giro

Il povero Berluska deve avere nostalgia o necessità di riproporci un editto Bulgaro, magari potenziato e migliorato per evitare che poi uno tignoso come Santoro riesca in soli 4 anni a tornare a condurre una trasmissione TV.

E allora ultimamente se la prende con i troppi comici che lo prendono in giro. Guzzanti, Fiorello, Letizzetto, Crozza, Luttazzi, Grillo, sono tutti (troppo) impegnati a sfotterlo, e qualcuno osa farlo anche dalla televisione RAI, dimostrando quanto sia fuori controllo.

Conoscendo il personaggio, quando ripete per più di due volte un argomento allora ne sta preparando qualcuna grossa. Certo deve convincere la parte dell'elettorato cresciuta a Gabibbo e Bagaglino, che potrebbero diventare suoi oppositori solo perchè le battute della Guzzanti sono migliori di quelle dei Fichi D'India,deve essere coltivata, ma lì sarebbe bastato il cucù fatto alla Merkel.

E allora forse dovremmo cominciare a prepararci ad una nuova ondata di epurazioni. Bhè poco male, mi viene da pensare: la televisione già non la guardo, così neanche il dubbio mi viene di aver perso qualcosa.
E poi veramente pensiamo che questo sia un paese dove, a parte un paio di anomalie (sempre più controllate), esistono giornalisti, ancor prima che una libertà di stampa??

Per fugare qualsiasi dubbio:
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=362

PS: Dopo Levi prepariamoci alla Cassinelli.
PPS: Silvio, guarda che il web è grande e poi non ci va nessuno ad informarsi fra quelli che ti votano, lasciaci giocare in pace!!!!

venerdì 7 novembre 2008

Ammettiamolo: è successo a tutti

Finiti i bagordi per la nottata delle elezioni americane, ci siamo svegliati ieri mattina pensando che il mondo fosse un po' migliorato. Abbiamo trascorso una giornata lontano da TV e giornali, ebri per una volta di belle notizie. Abbiamo trascorso una giornata lontano dal blog, lasciando nel calamaio l'inchiostro digitale.

Poi con l'arrivo della sera la pace ha cominciato a incrinarsi, a mostrare i primi cedimenti sotto il presentimento, un'idea acerba, un brusio, un prurito, un fastidio, un crescente dubbio che c'era qualcosa che non tornava. Ma erano ancora momenti sereni. Ancora era facile grattarsi e far finta di niente.

Intanto però (nella sera per qualcuno, nella mattina di oggi per qualcun'altro) ricominciava l'avvicinarsiai giornali, perchè cazzo, per una volta me li gusto; proverò piacere a leggere o sentire il discorso di Obama (per dirla alla Homer M-I-T-I-C-O); mi gusterò la signorile accettazione della sconfitta di Mc Cain. Potrei leggere pure "il Giornale " e ridire: chissà cosa potranno inventarsi oggi. Era dalle regionali del 2005 che non mi gustavo un'elezione.
E via a leggere, scaricare, ascotlare, guardare. E ci si prende gusto.

Non so come è capitato a voi, ma a me il dramma è stato servito sotto forma di rotellina del mouse, che rotola qualche riga di troppo più in giù e rileva un titolo, neanche fra i principali:
"Gasparri: Adesso Al Qaeda adesso è più contenta".

E allora la vocina si comincia a mostrare, l'idea matura e prende la forma di una domanda: "Ma, adesso gli americani c'hanno Obama, io come faccio a tenemme questi??"
Io come faccio a parlare con un americano e a rispondere alla domanda "Why Berlusconi??".
Fino a ieri era facile "Better than Bush" ed era risolta. Ma oggi??

I più forti avranno retto al massimo fino a stasera, non biasimo i più deboli che non hanno retto così a lungo(ed io sono fra quelli). La sera siamo capitolati tutti: Berlusconi "Obama è giovane, bello e abbronzato". O mio dio!!!! Come lo spiego questo??

"Guardi mr. Obama che sotto la plastica il gionvicello è un allegro pensionato che ha festeggiato i 72 da poco. La sera ultimamente và a teatro, allo stadio, passeggia per la città, viaggia molto e dorme poco. E sarà stato un momento di scarsa lucidità, un appannamento. Non voleva esprimersi in quel modo.
Pensi che una volta a dato del nazista ad un socialista tedesco per lo stesso motivo".

Solo dopo questo capisci che quella sensazione era lo sconforto di sapere che per i prossimi 5 anni noi c'abbiamo l'imprenditore di Arcore. Che se questa è la premessa, figuriamoci quale rapporto idilliaco potremo avere con il nuovo inquilino della casa bianca.
Che noi rimarremo indietro non solo nell'economia, nell'innovazione, nel pensiero e nella democrazia. Rimarremo fuori dalla nascita di una nuova visione del mondo, dalla dissoluzione della strategia del terrore, delle guerre per ricchi signori dell'oro nero.

Fanculo agli americani!!!

martedì 4 novembre 2008

La scelta unica


Noi italiani siamo piuttosto abituati (o costretti) a confrontarci con problemi la cui soluzione è unica. Non c'entra il buon senso, non c'entrano limitazioni dovute alla natura dei problemi o delle situazioni. Per non turbarci, l'attuale governo ci rende la vita molto semplice proponendoci problemi complessi in pratica già risolti scegliendo l'unica soluzione possibile.

L'antifona si poteva capire già dal porcellum: non perderti nella scelta del candidato, ma scegli solo la lista (che se poi è composta da due schieramenti praticamente identici nei programmi e negli attegiamenti, diventa scelta unica). La sua riproposizione peggiorata per le prossime elezioni europee ne è il naturale proseguo.

Ma anche nella gestione della cosa pubblica il libero arbitrio sta diventando un fronzolo di cui disfarsi. Alitalia è un ritornello di appelli al buon senso perchè CAI è l'unica alternativa al fallimentob (è giu botte ai sindacati che non capiscono), la scuola può essere salvata solo con la Gelmini (è giu botte, in questo caso letteralmente parlando, agli studenti che non accettano), la monnezza si smaltisce solo bruciandola (è giu botte, anche in questo caso fisiche, ai manifestanti), etc etc etc.

Lo schema è da imbecilli (sia per chi lo applica, sia per chi lo accetta), però per una volta lo voglio prendere in prestito e regalarlo agli "amici" americani (il fine giustifica i mezzi, potrei aggiungere).
Oggi il vostro voto non è una scelta: è vero avete due caselline con scritto Bararck e Mc Cain, ma, sinceramente, volete proprio rimettervi in mano ad uno che per assomigliare a Bush si è dovuto prendere la Palin, altrimenti non avrebbe raggiunto il livello minimo di gaffes (per non dire di peggio) richiesta ad un presidente di parte Repubblicana.
Veramente volete continuare a farvi odiare da tutto il mondo seguendo una politica di conquista e gestione del terrore che vi porterà allo sfascio??

Allora allenatevi con la mente: con un po' di concentrazione potrete far scomparire la casella "Mc Cain" e mettere a tacere pericolosissime deviazioni.

PS: Pensate soprattutto che non dovrete vedere più le scenette di Berluska cagnolino alla corte del "grande" Bush. Noi italiani non saremo così fortunati.

giovedì 30 ottobre 2008

Sempre più regime

Le manifestazione contro la "riforma" (leggi Tagli senza criterio) Gelmini sono l'ennesima prova che in questo paese vige un regime sempre più forte.

In questo caso le mediatiche dichiarazioni del buon Berluska, che trattano gli studenti alla stregua dei comunisti delle sue migliori campagne elettorali, dimostra che abbiamo un governo assolutamente sordo agli interessi della gente, a favore degli interessi della casta (politco-economica in questo caso, visto che basta fare i conti su tagli alla scuola e sanità comparati al costo dell'operazione Alitalia, per capire che si toglie a servizi primari per dare ai soliti noti).

Adottare misure come la repressione con la forza, giustificata da insulse motivazioni e ritirata con il solito schema Berluskoniano del "non l'abbiamo capito, io non l'ho mai detto", è un tassello importante nella veloce marcia verso la "palesizzazione" (vi prego passatemi il termine) del regime. Tassello che potrebbe portare al risveglio delle sopitissime coscienze italiane. (Sono e Rimango un inguaribile ottimista).

Discutendo con il massi (co-autore e fondatore del blog) si teorizzavano possibili ricorsi storici. Non sono molto informato sull'argomento, ma il movimento del '68 trovò la sua scintilla negli studenti che protestavano contro l'ennesima legge vergogna.

E allora la speranza è che questa dittatura mediatica raggiunga sempre più un livello critico di controllo, trovandosi a dover passare dall'olio di ricino mediatico a quello reale. Lo so sono discorsi abberranti, ma fedele al principio di azione - reazione, spero che tutto questo male serva almeno a generare un'energia positiva (in fome che non so immaginare) che possa portare ad un cambiamento radicale, che rimane (a mio avviso) la sola soluzione al moderno medioevo.

martedì 14 ottobre 2008

Il relativismo totale

Siamo un paese che progressivamente ha perso potere, soldi, prestigio, influenza, rispetto e credibilità (diciamo dal rinascimento in poi).
Purtroppo oramai c'è da rimasto da perdere poco e niente, ,ma per una volta ci siamo superati.
Abbiamo perso il senso della realtà.

Solo in base a questa affermazione posso capire fatti che mi ronzano intorno. Oggi (complice il poco lavoro), ho fatto un giro nelle "terre ostili", ovvero ho letto un po' del contraltare dell'informazione e fra i siti che ho girato sono capitato in questa polemica da due soldi di Facci-Mastellarini contro Travaglio.

Sempre complice il molto tempo a disposizione, ho dedicato un po' di tempo a rispondere (fino a che la mia personalissima tigna l'ha fatto diventare l'argomento del giorno). Le risposte che giravano per il blog erano incredibili!!!! Devo riconoscere che l'obiettivo di disturbo ha colto il bersaglio. Me ne sono reso conto leggendo l'unico commento di buon senso (grazie sunny). Ho dedicato del tempo a rispondere alla polemica, mancando fatti più importanti. Difendo Travaglio e metto in secondo piano l'affermazione su Pecorella. Fregato da un prestigiatore neanche tanto bravo e da un trucco neanche tanto nuovo.

Ed è questo incantesimo che va in scena da tempo. Ci si concentra sulla polemica da bar sport e si diventa tifosi. Non cambio idea facilmente (e sempre malvolentieri), ma ho l'onestà intellettuale di capire che sbaglio. Con i Berluscones puri combatto contro una fede degna di ben altri ambiti, che passa su tutto, realtà inclusa.
Poi durante la partita un inquisito (Pecorella) diventa giudice della consulta.

Ed è questo l'ennesimo male da cui dobbiamo curarci. Il relativismo totale. Due polemiche, due battute pepate ed è tutto relativo. I fatti sotto il tappeto, il tifo sugli spalti e tutti possono dire tutto di tutti.

Il Grande Fratello (espressione di chiunque può andare in TV) fa parte anche dell'informazione. Tutti possono dire quello che gli pare (e questo sarebbe relativamente un male :-)), ma non i giornalisti. Il loro mestiere non può precindere dalla realtà sui fatti, lasciando libera la mano sui commenti. Quando esiste un sistema che si dedica a questo notte e giorno, soprattutto se dotato del megafono più forte, allora siamo in un incantesimo (e qui devo della SIAE a Grillo) in cui tutto è reale e tutto è falso.

Allora forse torniamo alle buone abitudini, leggiamo i fatti, chi li riporta, i relativi commenti, concentriamoci su quel poco di buono, seppellito da tanto schifo. Allora torneremo per terra.
E quando troviamo qualcuno degno di stima professionale, teniamocelo stretto. Perchè dire che è merce rara è sintomo di gigantesco ottimismo.

domenica 12 ottobre 2008

Dove siamo arrivati??

Sono un bel po' di giorni che non scrivevo sul blog. Un po' per problemi personali un po' per la sopraffazione di vedere lo schifo che avanza a ritmi sempre più incalzanti.

Ieri sera (tanto per tenermi su di morale) mi sono visto una puntata di Blu Notte (colgo l'occasione per i complimenti a Lucarelli e staff) su tangentopoli. Conoscere la storia è sempre utile e la trasmissione, soprattutto nell'inquietante epilogo, mi è stata utile per capire meglio ciò che sta succedendo oggi e il perchè.

Le differenze con i fatti di allora sono riassumibili, a mio modesto avviso, in una sola: la gente.
Ai tempi di mani pulite il "popolo" si schierò al fianco dei magistrati per difendere il principio di legalità, per difendere la dignità di chi lavorava per davvero, perchè probabilmente pernsava che
potesse essere la volta buona per togliersi dal sacco della DC, PSI, PCI, PLI, PRI (e qualsiasi combinazione di tre lettere che rappresenti un partito).

Perchè invece oggi il popolo subisce e si schiera a favore dell'attuale feccia politica?? (anche in questo caso siamo di fronte ad uno schieramento di collusione totale). Perchè all'epoca c'era una informazione che denunciava e faceva le pulci al potere. I vari Craxi (ascoltare i suoi discorsi per trovare analogie inquietanti con il Berluska), Forlani, Altissimo provarono a difendersi accampando scuse o cercando di rispedire al mittente le accuse (il tomentone dei giudici politicizzati non era ancora di moda, sarebbe arrivato poco più tardi), ma non ci riuscirono per l'evidenza dei fatti e perchè la gente poteva ragionare e capire, avendo informazioni.

Non sto dicendo che l'informazione all'epoca era libera di esprimersi. Lo era perchè questo stillicidio, dopo poco, fu usato dagli attuali inquilini dei piani alti, per liberarsi e girare a proprio favore questo moto di pulizia. Per correttezza devo dire che prove non ce ne sono, ma le dinamiche mi portano a pensare che dopo l'iniziale schiaffo (diciamo durante il 92, inizio 93) i poteri forti decisero di abbandonare la zavorra della politica di allora e di decidere di emanciparsi togliendo un livello intermedio verso il potere, che costava oltre tutto pure caro. Gli imprenditori al potere per non dover pagare neanche più il pizzo. D'altronde tutti i volti nuovi dell'epoca, nessuno escluso, vollero il simbolo di quelle indagini fra le proprie fila (ringrazio Di Pietro per non aver ceduto a queste sirene).

Oggi quella stampa che era comunque ad uso e consumo del potere è solo peggiorata. L'intuizione di Grillo (Beppe) è, come al solito, giusta. Web e distruzione della stampa e della TV sono le uniche cure che porteranno questo paese a recuperare un po' di coscienza. (Sempre che non sia oramai congenita la nostra assuefazione).
E trovo anche ideale (e spero non idealistica) che l'unica riscossa sia quella di ripartire dal basso. Da persone che siano fuori da intrallazzi e potere per riportare la politica ad essere "la cosa del pubblico" e non la "cosa nostra" dei soliti dittatori del danaro.
Se l'esito di tangetopoli è stato darci questi nuovi sovrani, che altro non hanno fatto che proseguire e peggiorare il solco tracciato dai loro predecessori, allora solo un ricambio totale, un azzeramento dei giochi, una rivoluzione fatta fino in fondo, potrà salvarci.

E badate bene, salvarci non solo in senso etico, ma anche economico: negli anni ottanta l'Italia aveva un rapporto debito PIL al 60%, adesso viaggiamo discretamente sopra il 100%, dopo aver sforato anche fino al 116%. Il PIL è uno strumento schifoso per calcolare la richezza, ma un può tornare utile per far capire perchè la dittatura non ci fa bene.

Il mondo è più povero, noi siamo più poveri, perchè dobbiamo tenerci ancora queste sanguisughe??

venerdì 19 settembre 2008

La morale moderna e la sindrome da serial

L'analisi dei nostri tempi è molto difficile sotto molti punti di vista. L'antropologia non è una scienza per cui sia particolarmente attrezzato culturalmente, ma come al solito provo a far funzionare il cervello e a cercare chiavi di lettura, usando il buon senso.

In questo processo l' argomento che mi incuriosisce sempre più (oltre che a terrorizzarmi) è il successo mediatico del cavaliere. Leggo su La Repubblica un analisi interessante di Edmondo Berselli. Riassumendo (non me ne voglia l'autore se mai passerà da queste parti per la semplificazione) la sua tesi è che la politica del Berluska e relativo codazzo sia basata su uno schema molto semplice, una versione perfetta per i nostri tempi, con meccanismi che si usano nei programmi televisivi. (Ma va che strano!!!!) La trama dell'inganno si basa su una semplificazione e sul dividere il mondo in buoni o cattivi. Idee semplici per menti semplici, adattissime ai nostri tempi.

Il primo modello culturale che aveva imposto il cavaliere era la suddivisione del mondo in valorosi azzurri, e l'armata delle tenebre comunista,ma trovatosi a corto di comunisti, adesso che sono oggettivamente estinti( grazie anche a complicità gravi), e probabilmente anche per segare le gambe ai pochi pericoli che vengono dall'ondata di pulizia che serpeggia in percentuali (elettorali) non pericolose, il nuovo schema procede cercando di sconfigere nuovi mali e nuovi nemici: i fannulloni (Brunetta), i Bulli e il degrado scolastico (Gelmini), la prostituzione e il malcostume sessuale dei nostri tempi (Carfagna) e altre brutture. (Mostri creati ad uso e consumo di poveri allocchi, spaventapasseri per problemi enormemente più grandi).

Il gioco si basa sul creare consenso separando il mondo nei buoni che cercano di combattere la deriva e quei pochi che invece ne sono colpevoli, calpestando con assoluta semplicità qualsiasi buon senso. (ma d'altronde è la mancanza di capacità critica uno dei mali dei nostri tempi). Creata la suddivisione dopo aver banalizzato il problema, si trova una soluzione fittizia (Es: facciamo pagare una multa a chi chiede l'elemosina) e la si enuncia alle masse, con toni da problema risolto. (Non necessariamente deve tradursi in azione, la maggior parte delle volte, per fortuna, basta il solo proclama). La piena complicità di una televisione e stampa di regime rimuoverà l'argomento prima che si sveli l'incosistenza dell'intero incatesimo. Logiche semplici, problemi semplici, soluzioni semplici e l'equazione è perfettamente riuscita.
Particolare non da poco e instillare in tutti la certezza che criticare vuol dire essere dalla parte del marcio.

Il povero sperduto elettore si trovà così ad immedesimarsi nel bene, entrando nel gregge dei buoni, riconoscendo gratitudine al buon pastore e guadagnado il suo posto nel circolo dei virtuosi. Et voilà: coscienza pulita, percentuali di consenso da sballo e immancabile il "vissero tutti felici e contenti" (ma fino a domani non per sempre, ve ne accoregerete).

L'autore cita l'isola dei famosi come esempio, io sono più preparato sui telefilm americani degli anni ottanta. L'A-team, Mac Giver, Riptide, Supercar non combattevano nemici complessi. Esistevano i buoni assoluti e i cattivi assoluti. Il massimo che era concesso: un cattivo con facoltà di pentimento. Non c'erano terroristi divenuti tali per necessità o degrado sociale a giustificare. Il male era male per decisione, per natura, per investitura, per carattere o più semplicemente per scelta. Allo stesso modo il buono era cristallino, perfetto e a prova di errore. E allora, come si poteva solamente concepire di parteggiare per il cattivo??

Però se uno si fermasse a ragionare (primo bug), a valutare (secondo bug) o a provare ad ascoltare altre voci (terzo bug) e a confrontare i proclami anche con altri fatti lontani, si accorgerebbe che il moralizzatore accetta veline di 18 anni, ovvero spogliarelliste sempre meno vestite e sempre più bambine (lo dico a rischio di passare per bigotto), il moralizzatore trova giusto non pagare le tasse e ridere della giustizia, il moralizzatore ti svuota il portafogli e l'anima mentre ti spinge il centriolo sempre più in fondo.

sabato 13 settembre 2008

Liberta!!!!


Guardando un gran bel film come "Larry Flint", mi trovo a riflettere sul concetto di libertà. Lontana da me l'idea anche solo di percepire la possibilità di poter affrontare una discussione filosofica su questo argomento, mi riesce sicuramente più facile provare ad applicare qualche idea di buon senso a questo concetto.

Quello che ho sempre percepito come un attacco alla libertà ante litteram è l'impossibilità di scegliere. (sono ben conscio dell'incoerenza di qualche post fa in cui sostenevo di togliere la libertà di voto a chiunque sostenesse il Berluska, e anche di aver accusato Scalfari di coerenza istantanea :-)).

L'impossibilità di scelta si può applicare in tanti modi, non necessariamente coatti. Quella che va molto di moda in questo momento è quella di impedire la capacità stessa di sapere scegliere. E' la strategia mediatica del cavaliere, e pare proprio che funzioni. Sia essa basata sulla mistificazione o sulla derisione dell'avversario (conosco tante persone che non votarono Prodi non per questioni di buon senso, e ce ne sarebbero, ma solo perchè Prodi era "er mortadella"), il risultato numericamente è indiscutibile.

Sempre il cavaliere ce ne ha proposto varie versioni. Un'altra forma di sottrazione di scelta che sa usare alla perfezione è quella male minore: ti costringo a scegliere fra un danno piccolo (Lodo Alfano) per evitare un danno grande (La semi-defunta blocca processi). Su queste si innesta necessariamente quella della mistificazione perchè altrimenti qualsiasi ortolano saprebbe fare due conti e capire in che vicolo cieco è stato inserito. (Non mi fraintendano gli ortolani, non li cito come esempi di ignoranza, ma di saggezza basata più sulla semplicità e il buon senso che sulla cultura).

Oggi la notizia del giorno di oggi è un altro ottimo esempio di vicolo cieco della scelta: vittime di turno i sindacati (sia ben chiaro in una visione limitata al singolo episodio, visto che sulla questione hanno pesanti responsabilità precedenti) al tavolo della trattativa Alitalia. Credo che domani la trattativa andrà in porto (quella di oggi è un coupe de teatre), ma oggi i sindacati dovevano scegliere fra il 40% di riduzione degli stipendi e 5000 esuberi o tutti a casa, con l'uteriore aggravante di risultare anche i colpevoli di tutto lo sfascio. (Devo per l'ennesima volta riconoscere la genialità del soggetto).

Infine la mancanza di scelta che trovo più odiosa è quella che il Vaticano propone quando parla di temi etici. Sostenere campagne per l'abolizione dell'aborto o contro il divorzio sono per me odiose perchè sono atti politici e non atti volti alla morale. In un memorabile sketch Corrado Guzzanti, nei panni di Don Pizzarro, apostrofava giustamente sullo stesso punto Giuliano Ferrara, ai tempi paladino anti abortista.

Io sono cresciuto alle scuole private e conosco bene i precetti cristiani e sono da sempre conscio di uno dei cardini dell'essere cristiani: il libero arbitrio. Concetto bellissimo, perchè vero. Io sono cristiano perchè scelgo di seguirne i precetti, non perchè qualcuno mi costringe. Il volere imporre per legge tali scelte si chiama fondamentalismo religioso e non credo che la natura cristiana possa renderlo più accettabile dei fondamentalismi islamici o indù o buddisti (questa era per ridire) e quindi aggiungente le religioni che preferite.

PS: Spero che con questa divagazione possa essermi sollevato un pochettino da accuse di incoerenza e di volontà di togliere la libertà che citavo in precedenza.

lunedì 8 settembre 2008

A Uòlter e basta


Voglio fare anche io quello che rema contro. Comincio ad auspicare il crollo del PD e delle sue mille contradizioni (farò finta per tutto questo post di essere convinto del fatto che l'incapacità di fare opposizione del PD sia solo frutto di imbecillità e stupidità politica e non di compromissione e di accordi sotto banco).

Sto guardando ICEBERG, format di politica di Antenna 3. Ospiti Di Pietro, Ippolito dal Riformista e un paio di giornalisti (uno da Panorama e Gianni Barbaceli). Trovo inanzittutto fastidioso il proseguire questo clima di par-condicio anche al di fuori del periodo elettorale. Basta con questa regola stupida. (se volete mitigare lo strapotere mediatico del Berluska, forse dovevate capire che a suo tempo una legge sul conflitto di interessi si doveva fare). Fateci sapere cosa pensa Di Pietro della situazione italiana, scopo dichiarato della trasmissione, visto che è lui il principale interocutore di tutti gli altri, e toglieteci il solito simil-schifani a fare il guastatore. Tanto il buon Berluska avrà 5 televisioni e mezza per rispondere ad una piccola emittente privata.

Nel corso della trasmissione ovviamente si tocca l'argomento delle divergenze PD-Italia dei Valori e arriva il commento di Uolter sulla sua unica proposta da mesi, il voto agli extra-comunitari, che ci dice (provo a citare a testo, ma parola più parola meno ci siamo): "Proponendo il voto agli immigrati abbiamo avuto l'opposizione della Lega, ma anche e soprattutto di Di Pietro che non è sensibile questo tema".

Caro Uolter, lo sanno tutti che Di Pietro in questo momento ti sta rubando voti. Credo sia facile dimostrare che non riesce ad intaccare lo scudo mediatico del "principale esponente dello schieramento avversario". La sua propaganda funziona bene sul breve periodo, temo che questo giro forse riuscirà ad avere risultati anche sul medio (e sentitene profondamente in colpa), ma solo il tempo e la realtà distruggeranno la sit-com che la maggior degli italiani in questo momento si beve.

Però credo che il tuo schema "dimostro che Di Pietro è di destra perchè su temi di sinistra ragiona a destra e quindi gli sego le gambe dal mio lato di sinistra", lascerà il tempo che trova. Lo so non hai il coraggio (unica deroga alla regola d'apertura: ti paga bene?? E' abbastanza remunerativo stare sul lato minore della casta??) di accettare le sue tematiche (e povero Del Turco, La Torre e D'Alema. Il Cavaliere si è salvato per anni, 'mo proprio devo fare la battaglia sulla giustizia e fregarli??), di seguirlo e dichiarare definitivamente che di idee non ne hai (in buona compagnia con il tuo governo ombra); che forse l'Africa era veramente il miglior destino che potesse aspettarti, che così abdichi e i falchi che ti stanno intorno ti sbranano lasciandoti la presidenza di qualche fondazione. Ma questa è la politica.

Il principale problema non è che non parli del "maggiore esponente dello schieramento avversario", ma che non parli e basta. Dove sono le tue idee? Dove sono le tue iniziative che potrebbero riportare la gente a sperare. Dove la nuova progettualità che potrebbe far capire agli italiani che sei un "riformista" (tu aggiungi moderato, ma non so che senso abbia. PS: Educato lo sei, ma sinceramente....).

E allora continua a distruggere intorno a te. Combatti Grillo, combatti Di Pietro, combatti la piazza e altri mille mulini a vento. Combatti chi dovresti rappresentare, ma come fai a non capirlo!!! Io non sono un politico, ma ti assicuro che ci arrivo. Se non riesci a stare con le idee davanti a loro, se non sei il leader che lancia le battaglie, che svela idee anni luce migliori (e non ci vorebbe molto) di quelle di Berluska e compagnia, come pensi di poter dire "Yes, We Can". Possiamo fare COSA????

Dimettiti, distruggendo con te il PD. ( e portati soprattutto a fondo il genio del marketing che ha partorito "I'm PD"). Distruggi chi ti ha messo alla guida (ricordati in un barlume di umiltà, che ti hanno scelto perchè eri il meno compromesso) e distruggi questa cosa vischiosa e blocca-idee che è il PD. Distruggi questo Giano-Bifronte che non riesce a uscire da egoismi e personalismi, da interessi chiari e meno chiari, che non riesce a mettere d'accordo le due anime di cui è composto e non per ideologia, ma per mero calcolo economico.

Allora sarai in parte riabilitato, avrai fatto il tuo dovere di dipendente dei tuoi elettori e forse potrai indicare nelle ceneri qualche "ciocco" buono su cui ricostruire dalle fondamenta.

Mi consola solo il fatto che fra una decina di mesi arriveranno gli schiaffi delle europee (e mi divertirò a vedere come il quell'occasione sarai difeso dal Berluska, per avere meno opposizione possibile) e lì potrai affondare con il PD o lasciare tutto in mano ai tuoi rivali di sempre: D'Alema o Parisi o qualcuno dei loro prestafaccia.
Ami il cinema?? E allora prendi esempio da Harakiri di Masaki Kobayashi. Quella si che era una morte "mooooolto onolevole".

lunedì 1 settembre 2008

AlItaliAddio

Volevo scrivere di Alitalia dopo aver letto la vergognosa intervista di Colannino a Repubblica di qualche giorno fa. (Non la trovo più sul sito del giornale e non posso mettervi il link, forse sarà stato un piccolo rigurgito di dignità!!).

Poi ho letto quello che ha scritto Travaglio sul blog del buon Beppe.

Non c'è niente da aggiungere, se non che l'Alitalia è solo l'anticamera di quello che non vediamo del nostro paese. Siamo "decotti", finiti, abbandonati allo strapotere di PD e PDL o di Berlusconi, la peggiore disgrazia che sia capitata a questo vile e malcapitato paese.

Mai come oggi sento l'impotenza di essere un misero cittadino. Spero che questo paese giunga al più presto alla consapevolezza che deve fare piazza pulita, con qualsiasi mezzo, di questi governanti da strapazzo, che si liberi da questa dittattura senza fucili (per il momento), che abbia il coraggio di fare un salto nel vuoto, drammatico e con conseguenze imprevedibili, ma comunque che rappresenta un dubbio di fronte ad una sconsolante certezza di declino e povertà, di cui abbiamo visto solo la punta dell'iceberg.

Ladri, approffittatori, bugiardi, mafiosi e bestie, questo ci è capitato in sorte e questo abbiamo. Non so se questo sventurato paese si sia meritato tanto, forse no (ma solo perchè veramente abbiamo di fronte uno schifo che non era immaginabile).

Me ne sbatto della democrazia, me ne sbatto di quella massa di ignoranti, vili o solidali che accetta tutto questo e me ne frego che sia la maggior parte del paese (sempre che sia vero). Ai bambini non di danno armi perchè si farebbero male, a queste persone non si dovrebbe dare il voto perchè non lo meritano, visto l'uso che ne hanno fatto.

Se due tette e un culo sono bastati a farvi abdicare davanti alla decenza e sono stati sufficienti a farvi votare il più grande piazzista di tutti i tempi, non meritate la considerazione di essere chiamati cittadini, non ne avete la capacità critica e la dignità morale.

E non è una scelta di parte. In questo momento tutti, senza nessuna esclusione, anche di quel barlume di buono che c'è in parlamento (mi perdonino, ma da persone intelligenti forse capiranno), devono essere deposte e sottoposte al un giudizio, anche violento, del popolo.

Nuovi rappresentanti, scelti dal popolo "VERO" prendano il loro posto e facciano tornare la politica ad essere lo strumento di benessere e accordo di una società, di un popolo, di una nazione, fino a che questi concetti abbiano ancora un vago senso, fino a che anche quei pochi che hanno il coraggio di non accettare, abbandonino questa nave al suo triste destino.

Fino a quel giorno vergognatevi, perchè non basteranno i grazie e gli applausi a quelle idee e a quelle persone che riusciranno a sovvertire tutto questo.

mercoledì 27 agosto 2008

Avanti il prossimo

Il rientro alle normali attività post estive mi ha fatto ricadere in tentazione. Nonostante i buoni propositi mi sono ritrovato a discutere di politica con un adepto dello "Zio Silvio" (parole sue non mie).

Purtroppo per la mia fragile forza di volontà era anche del tipo peggiore, il tifoso ultrà. Ho passato quindi due buone orette a sorbirmi i soliti luoghi comuni sull'imprensentabilità di Prodi, sui comunisti che predicano bene e razzolano male, su come quelli di sinistra non vogliono fare niente e avere la pancia piena e bla bla bla bla.

Ammetto che ne ho incontrati tanti (ammetto anche che questo era uno dei più tosti) e rimango sempre basito di come la propaganda agisca su certi individui in maniera profonda. Per spiegarmi meglio faccio alcuni esempi:

- "Prodi è impresentabile e ci fa fare pessima figura in Europa". Il mago del marketing qui si è superato. Forse una delle migliori interpretazioni. E' vero che la scena del Berluska che da del capò ad un deputato socialista tedesco è girata molto poco in TV da noi, ma non è una notizia da poco o che non si sia saputa. Inoltre (e qui è il primo cervello OFF della serata), Prodi è stato chiamato alla presidenza della comunità europea subito dopo degli scandali di corruzione proprio per l'integrità che rappresentava. Non è mia intenzione erigere un monumento alla memoria, ma qui ci sono fatti.

- "Beppe Grillo ha fatto i milioni parlando male di Berlusconi". Anche in questo caso non ho il neneficio di informazioni certe (non ho i 740 di Beppe degli ultimi 10 anni). Al di là del fatto che guardo poco a queste cose (ad averne di politici che si arrichiscono facendo correttamente il loro lavoro), apprezzo l'operato del buon Beppe e le battaglie che porta avanti e soprattutto a capire come si possa sostenere che è meglio una persona che dichiarò di entrare in politica perchè altrimenti sarebbe fallita e sarebbe stata arrestata (uno dei pochi atti di onestà del Berlusca). (Secondo momento di cervello OFF).

- "I comunisti vogliono che tutto sia di tutti, poi se hanno una cosa se la tengono per sè". Credo che sia dai tempi di Don Camillo e Peppone che non sentivo un così alto momento di analisi sociale, ideologica e politica (con tutto il rispetto a Fernandel e Gino Cervi e relativi grandissimi personaggi e films). L'aver trasformato la parola comunista in una parolaccia è una delle cose per cui detesterò maggiormente il Berluska. Non sono un comunista (credo che molte intuizioni alla base del pensiero di Karl Marx siano tutt'ora molto valide, ma ho anche il buon gusto di non dimenticarmi di cosa insegna la storia), ma sostenere che invece un imprenditore sia qui per farci tutti ricchi, guadagnando e ridistribuendo (vi ricordo che parliamo di imprenditori non di ladri in calzamaglia nella foresta di Sherwood) sia un atto che nei momenti di maggiore buonismo definirei da dementi.

Questo è il mio piccolo contributo alle testimonianze di come esista un quarto potere e di come agisca su molti. E' un fenomeno indiscutibile e che purtroppo sfrutta la passività mentale che mediamente è presente negli italiani. Se fossimo più attenti e critici, se non fossimo assuefatti a certi linguaggi e a prendere per buono tutto ciò che ci viene propinato, se fossimo capaci di essere una massa pensante e non pecorona (la battuta viene facile) probabilemente non saremmo italiani. ( e spero prima o poi che mi sia dimostrato che questa è una battuta).

venerdì 22 agosto 2008

Cara vecchia Selezione Naturale

Questo simpatico vecchietto è Charles Robert Darwin, un signore che circa 160 anni fa pubblicò una delle più importanti teorie della storie della scienza, la celeberrima teoria della selezione naturale, che ci spiegò benissimo come si era evoluto il nostro pianeta dalla nascita della vita.

Dopo 160 anni lo abbiamo dimenticato (e la chiesa e diversi movimenti teo-con provano anche a cancellarlo) e abbiamo soprattutto dimenticato qual'era il risultato del processo che lui scoprì in natura.

Non ho dato di matto. So benissimo che l'uomo è oramai fuori dalla selezione naturale e che le nostre conquiste tecnologiche permettono la sopravvivenza della maggior parte degli individui ( e lo considero un bene, ci mancherebbe) della specie umana, prescindendo dalle loro capacità o menomazioni fisiche (io stesso non sono più originale e senza la moderna chirurgia del ginocchio dubito che sarei campato a lungo all'età della pietra).
Però le idee che stanno alla base del principio sono universali e si applicano ancora alla perfezione, se confrontate però, sulla base dei moderni parametri del società civile.

Spostandosi nel contesto sociale le teorie di Darwin si possono ancora ritenere valide e sono ancora in grado di indicare la via il miglioramento di una società (città, nazione, continente, scegliete voi la dimensione) e, ancora una volta, se si selezionassero gli individui migliori (magari in base all'intelligenza, ai talenti, all'inventiva) e si garantisse loro maggiori possibilità (non necessariamente la sopravvivenza), si otterebbero società migliori.

In fondo la tanto agoniata meritocrazia (parola con cui si riempiono la bocca tanti, ma che in realtà non vuole nessuno) può essere vista come figlia leggittima e moderna della selezione naturale. Purtroppo la società non è qualcosa di naturale e non ha nessuna voglia di sottoporsi alle regole di mamma natura.

La mancanza di selezione naturale si chiama raccomandazione, si chiama nepotismo, si chiama sopraffazione, e sta agendo deleteriamente su tutti noi. I potenti attuali (siano essi politici o economici) brandiscono questi concetti solo a loro comodo. Il libero mercato, alla base del liberismo (forse un po' passato di moda), è un'altra declinazione della selezione naturale, ma ha la stessa veridicità dell'isola che non c'è.

Quando esisteva ancora un brandello di libertà (condizione naturale) il nostro paese ha prodotto grandi uomini (come Pertini, come l'ing. Olivetti) che erano in grado di farsi largo con le loro idee e che progredivano per sè, ma i cui influssi si propagavano anche agli altri individui.

Adesso si bara su tutto. Adesso ognuno cerca la sua strada per non sottoporsi alla "selezione". Nessuno cerca più la strada di un vero confronto, anche perchè questo vero confronto non esiste per definizione. "Sopravvivono" individui che hanno come qualità la furbizia e la mancanza di scrupoli, la meschinità.

Nei branchi di molte specie esiste un maschio dominante, in grado di propagare le caratteristiche migliori alla prole. Nella società (italiana in particolar modo) esistono dominatori e servi di vario genere. In questo caso però la rincorsa alla successione non passa per il confronto, ma per il lecchinismo, altro processo che porta alla selezione delle menti più deboli.

Probabilemente piace hai più, altrimenti non saremmo giunti a questo punto, ma rendiamoci anche conto che esistono anche nuovi fattori di selezione, primo fra tutti la globalizzazione, che sta già selezionando sul pianeta terra i futuri vincitori. E a perdere sarà l'intero genere umano.

La mancanza di selezione naturale ha distrutto quanto di buono hanno fatto i nostri genitori e nonni, quanto siamo sicuri che potremo tirare avanti in queste condizioni prima di dover abdicare come nazione, se non addirittura come specie?

mercoledì 20 agosto 2008

Coerenza Istantanea

Leggo (con disgusto sempre maggiore) la stampa italiana, in particolare il mio bersaglio preferito è La Repubblica. Sono uno dei tanti testimoni dell'imbarbarimento di questo quotidiano, sempre più organo di partito, sempre più allineato al pensiero comune (e solo leggermente di centro sinistra, se questa distinzione abbia ancora un senso). Mi imbatto in un articolo fenomenali: prima mi trovo uno splendido editoriale di Eugenio Scalfari (potrei citare anche il no sense della lettere del buon Uolter che ci parla della memoria "dimenticata", ma non sparo sulla croce rossa). Oggi mi prendo il gusto di rispondergli.

La tesi di Scalfari è che motivo fondamentale della deriva italiana è l'aver perso la critica dell'opinione pubblica. Nell'articolo il giornalista vaglia quindi le opinioni pubbliche rimaste, e di come queste alla fine, con poche eccezioni, si appiattiscano sul pensiero capitalistico, incarnato alla meraviglia dal Berluska e dalla coltura del vuoto egoismo che questo rappresenta. I brandelli di pensiero "del bene comune" rimangono quelle dell'attivismo cattolico (ma non quello del Vaticano) e brandelli del pensiero di riformista e di sinistra, orfano di leader e di spazi.

Niente da eccepire l'articolo al suo articolo, che trovo per larghi tratticondivisibile, ma è proprio sulla fine che comincia la parte propagandistica e soprattutto credo che Lei non sia proprio la persona che possa lamentarsi di questo.

L'Italia è da sempre caratterizzata da un popolo che di senso civile ne ha così poco, che sono ancora sorpreso di come possa essere ulterioremente diminuito nel corso degli ultimi anni. Pecoroni che votano la coalizione vincente solo per sentirsi vincenti (tanto per fare un esempio di assoluta mancanza di intelleto e senso critico), che votano chi gli toglie le tasse (invece di premiare chi le ha fatte pagare come il vampiro Visco, come se uno stato non fosse basato anche sulle capacità economiche che le tasse gli garantiscono). L'italiano ha bisogno di idee semplici, perchè ha una mente semplice ( e potrei peggiorare sugli aggettivi, e non uso la parola populista per non mischiarmi con il largo uso che se ne fa).

Non sono così filosofo da poter analizzare come l'assoluta presenza di egoismi o stupidità ci abbia reso così inutili come popolo da meritarci in parte la situazione in cui siamo. Di come siamo stati educati all'avere e non all'essere, di come la dominazione degli ultimi 20 anni di pensiero capitalistico, unito alla assoluta demonizzazione delle differenze, abbia creato una stupidità diffusa che potrà solo peggiorare (unitamente alla mancaza di un sistema pubblico di educazione come la scuola italiana che sta creando sempre più pecora da pascolare).

Non sono però così cieco da notare come anche i giornalisti siano responsabili della mancanza di voci critiche che avrebbero potuto svegliare qualche mente. (Anche loro sono chini al pensiero comune del dare ragione al padrone, perche "tengo famiglia", o per semplice opportunismo).

Anche lei, singor Scalfari, si è lungamente sperticato a demolire quei brandelli di pensiero riformista, che si ritrovano nelle idee portate avanti da Beppe Grillo (la cui risposta mi ha già anticipato) in quelle di Antonio Di Pietro. Sono particolarmente colpito dal fatto che le persone che parlano di bene comune, che propongono idee nuove e ancora si scandalizzano per lo schifo che ci circonconda e addirittura riescono a creare azioni e aggregazioni intorno a questi argomenti, sono regolarmente marginalizzate e criticate non nel merito, ma negli intenti proprio da Scalfari e da altri pensatori di sinistra. Lei ne sa qualcosa.

Questo contribuisce all'appiattimento generale signor Scalfari. Il critcare a prescindere rende impossibile il confronto che potrebbere nascere anche dalla critica delle idee, che sono sempre criticabili. Queste voci riescono a smuovere porzioni forse non politicamente determinanti, ma sono germi di un meraviglioso virus e che potrebbero arricchirsi e crescere se si accettasse di uscire dalla logica di partito, caro signor Scalfari, che li vede come minacce in quanto pescano nel serbatoio sbagliato e non attaccano il nemico Berluska e basta. (e credo che la sua posizione e il suo patrimonio la mettano al riparo dalla logica del tengo famiglia).

La volevo avvisare che se il popolo di centro sinistra (di cui facevo parte) è smarrito, e perchè probabilmente non si riconosce più in nessun partito perchè si trova schiacciato tra chi non riesce a differenziarsi dal Berluska (il PD-elle per citare ancora Beppe) e ne sta sempre più adottando i metodi e le idee (io poi sono personalmente convinto della partecipazione alla dittatura attualmente in atto), e fra preistorie politiche che non capiscono che oltre che idee nuove servirebbero anche facce nuove più "spendibili". Sono queste le ragioni che costringono i suoi referenti a schifare, invece che a contribuire, alla seguito di queste nuove idee.

Dovrebbero accettare un confronto vero da cui probabilmente uscirebbero sconfitti, dovrebbero abbandonare i gangli di potere che sono alle loro spalle e che sono la loro unica ragione di esistenza politica, dovrebbero rinunciare alla loro posizione di casta, ma soprattutto dovrebbero dimettersi per lasciare spazio, facendo ripartire il pensiero di sinistra, ammettendo le loro colpe enormi. Ma da Lei, queste critiche le ho lette raramente.

E allora la accuso di opportunismo e soprattutto del male più diffuso di questi tempi, la coerenza istantanea. (Sono coerente con le affermazioni che faccio adesso, ma mi riservo di smentirle con altre parole o fatti anche fra 5 minuti. Ci sono fin troppi maestri in questo paese, esca dal gruppo accetti il consiglio). Un articolo di buon senso non può valere le distorisioni di decine di altri. Se si è convinti di un idea la si segue o la si cambi ammettendo di aver sbagliato in precedenza. Sarebbe di gran classe, oltre che molto dignitoso.

mercoledì 13 agosto 2008

Giochi di prestigio

Le olimpiadi sono iniziate da un po’ giorni e, come da previsione, si è già dimenticato molto del corrollario di polemiche e proteste che le hanno accompagnate.Si pensa solo all’evento sportivo. Qualche telegiornale, complici alcuni attivisti cinesi, il cui coraggio va lodato, si ricorda delle polemiche sul paese ospitante, ma nel complesso non mi sembra che ci sia un grandissimo movimento di denuncia che irrompa sulla scena.

Forse è meglio così. In questo medioevo del dio denaro, alle volte è una necessità, oltre che un piacere, dimenticare che dietro a queste apparenze dorate c’è il putrido della nostra società, e piacerebbe abbandonarsi ad una rilassante normalità. In fondo l’Italia va bene, i nostri sportivi sono dei magnifici esempi di dedizione e sacrificio (e non lo dico con tono ironico).

In fondo lo scopo di tutta la propaganda (preferisco questa parola al più asettico marketing) non è proprio questo?? Se non si può nascondere, perchè stavolta il trucco non è riuscito alla perfezione, si cerca di rimuovere o incanalare, nella peggiore delle ipotesi di stravolgere il senso delle cose, perchè passi un’unica verità di bellezza.

Sono convinto anche che la guerra in atto in Georgia sia stata volutamente orchestrata dalla Russia in questi giorni, perchè avrebbe fatto fatica a trovare spazio nei giornali e telegiornali, nei cuori e nelle menti, con tutto il mondo che guardava da un’altra parte.

Perfetto gioco di prestigio. Lo dicono tutti prestigiatori che la loro illusione, la loro arte, è basata sul far guardare la mano destra, mentre la sinistra esegue il trucco. Guardate la mano con i cinque anelli, mentre l’altra fa le prove di un conflitto mondiale (visto che si tratta sempre di petrolio, per cui prima o poi ci si scannerà come, o peggio, di sessant’anni fa).

Vorrei abbandonarmi solo al pensiero che lo sport è bello, che è bello tifare la propria nazione (e anche questa è propaganda perchè se poi penso al Berluska, tiferei rigorosamente per l’’avversario). Fortunatamente provo ancora schifo per le parole “forza di pace”, usate da Repubblica per parlare dell’esercito russo architetto ed invasore di questo conflitto.

Deve esserci un qualche automatismo nei pc dei pseudo-giornalisti, un’aggiornata ed evoluta
forma di censura che agisce si impossessa della macchina (o forse ha solo sostituito la mente che guida la mano dello scrivano). Scrivi “guerra” e sostituisci con “missione di pace”; scrivi “massacro” e traduci con “inevitabili vittime civili”; scrivi “invasori assetati del controllo di un oleodotto” e sostituisci con "forze di pace".

Come sia fa a trovare un equilibrio, come si possono scindere le due cose, quando la base del gioco è che una nasconda l’altra? Forse vivere sempre in trincea, con i relativi mal di fegato, non è possibile, perchè tutti hanno bisogno di un'oasi di tranquillità, ma è ancora un lusso che ci si può permettere? E forse non mi dovrei lamentare se questo è la sola scomodità che devo soffrire.

venerdì 8 agosto 2008

Spirito Olimpico


Sono iniziate le olimpiadi, e complice la bellissima (è inutile negarlo) cerimonia di apertura, presto il rumore delle proteste per tutte le nefandezze che la Cina porta legate al suo nome si dimenicheranno, lasciando spazio solo alla manifestazione in sè.

Dovrebbe essere incredibile la capacità umana di infagare qualsiasi cosa, ma oramai riesce sempre più difficile stupirsi. Le olimpiadi hanno solo la patina di quel mondo di nobili ed esemplari sentimenti, indissolubilmente legati al fare sport, al competere, alla voglia di superare sè stessi e gli avversari, che è il maggiore premio delle tante fatiche che uno sportivo (o una sportiva, ci mancherebbe) affronta solo per arrivare lì, nell'olimpo delle competizioni.

Le vittime siamo tutti noi, a partire dagli atleti e a finire ad ogni singolo spettatore, privato (se fornito di coscenza) del poter godere pienamente della gara, del tifo, della bellezza di uno sport (scegliete il vostro preferito) portato alle massime capacità del genere umano, senza pensare che siamo al cospetto di una macchina da soldi (sponsor), di leggittimazione planetaria (il governo Cinese), in un intreccio di soldi,interessi e potere (come al solito)

Gli sportivi sono le prime vittime e forse, se si parlerà solo di loro nei prossimi giorni, almeno riavranno la loro competizione, in barba agli sponsor (o anche in qeusto caso per la loro gioia), ai politici e a tutto lo schifo che si specchia nella loro fatica. Vampiri del bello, perchè altrimenti dovrebbero mostrarsi con le loro facce di usurpatori di emozioni, e si sa che non gioverebbe al marketing.

Queste olimpiadi sono finite alla Cina per garantire ai mostri sacri (Nike, Coca Cola, MC Donalds, Samsug, e non mi dilungo oltre perchè la lista degli infami è lunghissima) di diventare famosi nel "mercato" più grande del mondo, con ben un miliardo e trecentomila nuovi potenziali consumatori (credo meno, perchè in Cina i palloni dell'Adidas se li possono permettere in pochi, magari si investe per il futuro), numeri che giustificano tutto, partendo dall'assegnazione dei giochi, fino al rimuovere qualsiasi problema possa rappresentare la Cina agli occhi dei popoli occindetali ( A proposito, consiglio di ascoltare le parole del grande Mennea sul CIO e le sue dinamiche). A loro serve solo un bel abito, fatto ovviamente di sudore e fatica altrui, per aumentare i profitti.

Hu Jintao sentitamente ringrazia, perchè quel bel vestito lo indosserà di fronte al mondo intero, perchè la Cina ha un bisogno fortissimo di make up e marketing (anche loro) che la porti fuori dallo status di paese dei non diritti, dei regimi comunisti (e qui anche il Berluska ha lacune di memoria, come quando parla dell'ex KGB Putin), dello schiavismo delle masse e della tirannia interna ed esterna.
Le olimpiadi sono il bozzolo che farà nascere la farfalla di una Cina definitivamente tra i grandi del mondo (fra i buoni insomma), rendendolo un paese "spendibile", come direbbe D'Alema, agli occhi di tutte le genti, per le grandi capacità organizzative, per le capacità tecnologiche ed economiche, perchè siamo "noi cinesi" ad avere fatto tutto questo. A giudicare dal ritorno di fimma del nazionalismo cinese, sempre più forte, (e vi giuro che li considero a loro volta delle vittime di propaganda), almeno internamente la cosa funziona, e come se funziona.

Da noi poi sull'argomento si è toccato un ridicolo ancora più profondo, con i politici che chiedono agli atleti di fare quello che i loro datori di lavoro non gli permetto di fare (attenzione non intendo i cittadini, ma le imprese, che non vogliono problemi con le autorità del nascente mercato. "A buon imprenditor poche parole" diceva oggi Ellekappa su Repubblica). Loro non protestano, non disertano la cerimonia di apertura, non fanno NULLA, e lasciano "alla sensibilità dei singoli atleti" (Meloni dixit) la manifestazione dell'indignazione italiana per il Darfur, per il Tibet , per la mancanza di libertà di informazione (e su questo ci vuole coraggio, oltre che la faccia come il culo), per la violazione dei diritti umani che la Cina rappresenta.

Cari signori politici, a trionfo della vostra iprocrisia, quando sono i comici a farvi la politica contro, questa diventa materia a vostro uso e consumo, ma se vi fa comodo (e soprattutto se non siete voi ad essere messi alla berlina) gli atleti sono chiamati a farlo.
Anche questo andrà alla voce spiegatemelo!!!!

Finisco con una frase che mi piace molto e che vorrei che molti ricordassero guardando in faccia la bruttezza che il denaro e i suoi umili servi stanno facendo alle nostre vite, anche in questo caso:
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 4 agosto 2008

La generazione perduta (?)


In un pigro pomeriggio di un lunedì di ferie mi trovo a passare dalle pagine di Repubblica e ci trovo un entusiasmante editoriale di Ilvo Diamanti. (Spero si colga il lato ironico della frase).

Non stimo molto Ilvo Diamanti come sociologo o politologo, preferisco dirlo subito, prima ancora che chi legga arrivi a questa ovvia constatazione. Trovo che sia un giornalista abbastanza fazioso, in grado di argomentare in piena convenienza PD. ( Si vede che la vicinanza editoriale con Scalfari non gli giova).

L'editoriale analizza la sconfitta di Rifondazione Comunista alla luce dell'abbandono dei giovani nel voto alla sinistra radicale, come storicamente avvenuto, perchè:

"... uno dei riferimenti politici più significativi per i giovani. I quali hanno di fronte un futuro aperto. Amano le utopie. Pensano che sia possibile afferrare i sogni. Raggiungere "l'isola che non c'è". E cercano, inoltre, di definire la propria identità tracciando confini netti fra se stessi e gli altri. Contro padri e padroni. Per questo molti giovani hanno guardato alle posizioni più radicali della sinistra (ma anche della destra) con maggiore passione rispetto alle altre generazioni".

Si prosegue sparando qualche cifra che dimostra come i giovani si siano sparpagliati in diverse direzioni privilegiando il Berluska e consociati, quindi Uolter e solo alcuni rimasugli si siano diretti verso le frange estreme (La Destra o la Sinistra arcobaleno), nessuno praticamente apprezza Di Pietro. Il Perchè ??

" ... Naturalmente, la spiegazione più facile è prendersela con loro. I giovani. Sospesi fra precarietà e un mondo di veline e amici, sarebbero stati risucchiati in un nuovo riflusso "conservatore." Per capire il deflusso dei giovani verso la destra e il non-voto, però, è più semplice soffermarsi sullo spettacolo offerto dalla sinistra, riformista e radicale. Il Pd, attraversato da divisioni personali e di corrente. Intorno ai soliti nomi: Veltroni, D'Alema, Rutelli. Marini.".

Credo che il signor Ilvo Dimanti tralasci un bel po' di dati nella sua analisi, nonstante sia titolato e nella posizione giusta per averli tutti. (Consultare la sua voce su Wikipedia per farsene un'idea).
Vorrei personalmente aggiungere qualche elemento alla sua analisi, che mi sembra molto più fondamentale per indirizzare meglio la sua bussola.

Primo fra tutti il crollo verticale dell'istruzione e dell'esperienza partecipativa. Negli anni novanta ero un adolescente e nelle mie conoscenze era impossibile o quasi trovare persone che non avessero un opinione politica perchè era la scuola e il suo ambiente ad importi questo problema.
Molti magari erano più tifosi che elementi pensanti, nel pieno utilizzo del loro libero arbitrio. Ma la scuola era un embrione di società, in cui ci si trovava a discutere e in cui era difficile rimanere neutrali. Certo vengo da un liceo politicizzato (Non il Damiani di Roma ci tengo a sottolineralo), ma non mi sembrava che questo andamento si limitasse al mio piccolo orticello.

Adesso che la scuola è stata significativamente smontata (sia nella sua parte di formazione, che nella parte di preparazione alla società) i soli valori che rimangano sono i video con i telefonini ed un'inquietante rincorsa al minimo comun denominatore di inteligenza.
La Televisione del buon Berluska ci ha progressivamente abituato al peggio, imponendo (complici genitori distratti) come modello il peggio televisivo, in cui il contenuto è bandito, a favore della sola immagine. La metonimia perfetta.

Questo giustifica il successo di trasmissioni come il Grande Fratello(in cui basta essere fighi e non abili per avere successo), le trasmissioni come i "I pacchi" (basta sapere contare fino a venti, aridatece i mega esperti di Telemike), Paris Hilton (esempio sublime di notorietà per vuoto perfetto). Questo imporre un modello alla portata di tutti e rigorosamente senza sforzo, ha vinto e schiacciato qualsiasi necessità di essere, di avere un contenuto, di confrontarsi. Il mio status sociale è definito dalla marca ben in vista sull'elastico delle mutande. Scelta la marca, scelto il partito. In questo nulla il Berluska (altro esempio di vuoto perfetto) ha potuto scorazzare e fare il suo comodo, perchè l'immagine c'era, il contenuto chi lo avrebbe giudicato??.

La più grossa colpa della sinistra (e qui parliamo di PCI, DS , PD, Rifondazione, PDCI, e chi più ne ha più né metta) è quella di aver perso il dominio culturale del paese, di aver lasciato scorrere il pensiero sociale verso l'ipocrisia del singolo, piuttosto che verso l'unione, di idee , di ideali (si potrà ancora usare questa parola), verso visioni prospettiche e globali, capitolando sotto i colpi dell'imperatore dei piazzisti.

Su questo Diamanti ha ragione: solo degli imbecilli di questo livello non hanno capito cosa stesse succedendo, attardandosi nelle loro beghe di cortile, e contribuendo in maniera significativa alla terribile deriva verso cui oramai navighiamo a vele spiegate.
Per la mia generazione è il '92 l'occasione persa, non il 68!!! Qualcuno riuscirà mai a capirlo.

O altri argomenti per Lei, signor Diamanti, ma anche tanti post da pubblicare. A presto.

sabato 2 agosto 2008

Daje Tonì

Il Tonino nazionale ne ha combinata un'altra, e fortunatamente mi dà modo di scrivere un secondo post su qualcosa di positivo.

Del lodo SchifoAlfano ne ho già parlato, e dopo la sua approvazione tutta la stampa, la TV e i "media" (io preferisco chiamarli organi di disinformazione) hanno archiviato il dibattito per parlare di altre menate (fantastico è l'articolo pre-commemorazione della strage di bologna commentato da Travaglio nel suo blog).

Bhè in questo inutile chiacchericcio, Tonino che ti fà?? Se ne va in corte di cassazione a depositare la richiesta di un referendum di abbrogazione per una delle leggi più schifose che il Berluska abbia fatto (o rifatto, o ri-ri-fatto).

Poi per concludere degnamente l'opera se ne va su you-tube e lascia un video per spiegare i motivi e invitare alla partecipazione (ho particolarmente apprezzato la parte in cui si definisce un nostro dipendente, sarà magari per conquistare consensi, ma è generalmente una persona che si è sempre presa la responsabilità di ciò che ha detto!!!).

Grazie Di Pietro, in questo paese di imbecilli sei deriso, per il tuo fare sempliciotto (io lo definirei genuino) e per i tuoi congiuntivi, invece di essere portato in trionfo per i grandi servigi che hai già reso come magistrato e per quanto di buono stai facendo come politico.
Nella mia modesta posizione di cittadino, ti ringrazio.

PS: per quanti ancora pensino che il PD faccia opposizione, cercate di capire la posizione di Uolter sull'argomento, e poi vi prego spiegatemela. Io faccio molta molta molta molta molta fatica a comprendere. Sarà che non sono riformista,educato e soprattutto venduto.

giovedì 31 luglio 2008

Schiavi /Precari


Sono un po' di giorni che non scrivo, fortunatamente ho potuto distrarmi esplorando il territorio trentino in ottima compagnia.

Certo rientrare è stato particolarmente tosto. Le notizie del giorno confermano lo schifo generale: lavoratori a tempo determinato prima privati dei diritti, poi forse restituiti, adesso tolti solo per quelli che hanno cause in corso (perchè alle Poste sono distratti e hanno sbagliato qualche contratto, e sia mai che siano "loro" a pagare).

Ministri
che hanno il coraggio di dire "scusate abbiamo sbagliato, la legge doveva risolvere solo il caso delle Poste, e adesso abbiamo rimesso a posto le cose" dovrebbero essere presi a pedate nel sedere fino a che non abbiano fatto il giro del Paese. Giocate con le nostre vite dai vostri dorati palazzi. Se c'è una legge, che già fa schifo, la si può anche ulteriormente ignorare perchè arriva l'immancabile sanatoria del PDL (che credo batta ogni record a riguardo).

Così deve andare: noi sempre più schiavi e senza diritti. Perchè "a tempo determinato" non esiste malattia, ferie, protesta, rifiuto, ma tutto si abdica per "tirare a campare". Qualche anno fa si voleva abrogare l'articolo 18, per ottenere gli stessi subdoli risultati. Li si è riusciti ad evitare il peggio (o forse si sono resi conto che molti mega-manager rientravano nel calderone), adesso con una legge schifosa come la 30, il problema non si pone. Non arriveremo mai a godere dell'articolo 18, in un paese di eterni precari. Gente svegliamoci!!!
(E mi raccomando nessuno tocchi Biagi, ma nessuno ricordi neanche che l'altra metà della sua bozza, quella degli ammortizzatori sociali e dei maggiori costi per le aziende, non è mai stat presa in considerazione, perchè le caste non vogliono).

Il lavoro a tempo determinato o a progetto deve costare di più alle aziende, ed essere meglio retribuito del lavoro a tempo indeterminato, o altrimenti non si avranno mai i soldi per coprire i periodi di buco e le aziende faranno sempre i loro porci comodi (sfruttando la situazione di schiavi/precari istituzionalizzati). Se esistesse una forza politica (magari di sinistra, che tanto parlano di lavoratori) che facesse questo discorso vincerebbe le elezioni a mani basse (se non fra 5 anni, al massimo fra 10, tempo che si diventi tutti precari, sempre che esista ancora qualcosa fra 5-10 anni).

Il lavoro precario nasce per dare alle aziende la possibilità di rispondere a periodi di particolare carico di lavoro, e quindi anche di particolare guadagno. In un paese civile quel guadagno dovrebbere essere maggiormente distribuito, perchè basato sul sacrificio di chi accetta di venire a lavorare per te per un periodo "determinato", con tutti i dasagi che ciò comporta.

Se sento ancora Confidustria, covo di sfruttatori sempre più ricchi e privi di ogni minimo ritegno (ci vuole il coraggio della supponenza della Mercegaglia per evitare di tacere sul regalo del governo, e dire bene così, serve flessibilità). "Cari" signori, casta di nepostisti, inetti, capaci di rischiare solo con il culo altrui, di fare soldi con sovvenzioni e sfruttamento, avete affossato questo paese per il vostro guadagno, spero che la pagherete cara. (Non sono religioso, ma non basterebbero i gironi dell'inferno a contenervi tutti).

Scioperiamo, boicottiamo, qualsiasi cosa pur di fermare questo schifo. I nostri padri (forse nel mio caso nonni) avevano meno istruzione, meno ricchezza e buttarano all'aria il mondo per costruirne uno migliore.

Li rispetto profondamente, anche se probabilmente hanno fallito
. Perchè chi combatte ha già vinto in partenza, nella propria dignità!! (e se fossimo più civili capiremmo che già essere degni di definirci persone e cittadi ni è un gran risultato).
Loro sono scesi dal divano, non sono rimasti davanti alla TV o allo stadio, e hanno rischiato avendo tutto da perdere, noi vergogniamoci di essere i loro figli, ma nell'intimo delle nostre casucce.

sabato 26 luglio 2008

E meno male che ci difendono loro

Il PD oramai è andato. Sempre più coinvolto, fra scandali (Telecom - Tavaroli e Abruzzo - Del Turco), non trovano meglio da fare che aprire verso l'UDC (con uomini del calibro del pluricondannato Cesa, tanto per fare esempi nobili). Faccio finta di stupirmene, ma cercare di riportare all'ovile i transfughi del PDL, perchè di questo si tratta, è una delle tante missioni impossibili che il mitico Uolter può compiere. (D'altronde anche perdere Roma, dopo averla governata tutto sommato bene, palazzinari a parte, non era così semplice.)

Quello che proprio non mi dà pace è la sinistra italiana. Dopo l'annullamento delle scorse elezioni, cominciano a muovere i primi passi, che dovrebbero essere nel nome di un sonoro cambiamento, visto che Pecoraro - Scanio, Diliberto e soprattutto cachemere Bertinotti hanno sperperato quel 10% di conseni che avevano (credo che le percentuali fossero anche maggiori, ma rimango al sicuro e cito solo quella di Rifondazione).

Momento triste, difficile, che dovrebbe invitare alla ragionevolezza e alla coesione (interna ed esterna), aprire ad idee nuove, e quindi nuovi leader, rivedere rapporti e situazioni, soprattutto perchè nel frattempo la macchina da guerra del Berluska distrugge tutto (oggi si parla di un emendamento alla finanziaria che annullerà la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato per i precari i cui datori di lavoro non abbiano rispettato le pochissime regole che prevedono l'obbligo di passaggio determinato - indeterminato, ma solo una multa).

E la reazione: i verdi eleggono la Francescato, che prende tempo, Diliberto confermato (almeno ha proposto la riunificazione dei comunisti), Rifondazione in un capolavoro di divisioni interne (5 mozioni congressuali e due possibili segretari che se la giocano su qualche punto percentuali).
Ciliegina sulla torta il distinguo che tutti fanno dal "giustizialismo" di Di Pietro, l'unica voce che rompe le scatole allo schifo dilagante. (Giordano al congresso che si sta svolgendo in questi giorni ha fatto ironia sul tema).

Ma si può essere più imbeccili. Coltivatevi un orticello che non esisterà più fra meno di un anno.
Ho capito che volete difendere quel misero 3% che avete, ma cosa pensate di farci?? Non contate più nulla lo volete capire!!!!!!!
Sono tutti schierati per distruggervi (PDL, PD, UDC,Chiesa, Sindacati, TV, Stampa) volete proprio rendergli la vita così facile da fare harakiri da soli??

Anch'io non apprezzo la posizione di Di Pietro su alcuni temi, per esempio il G8, ma perchè non cercare di cooperare sul fatto che è l'unico che difende la gente, che sta facendo un'opposizione seria. Perchè non aprire a Beppe Grillo, che è l'unico che propone idee nuove e che innalza la volontà della gente al primo posto. Perchè non tornare in piazza, ma non a manifestare, ma a sentire come se la passa la gente.

La Linke tedesca
lo ha fatto, e adesso, con i giovani e con un progetto serio, ha riconquistato percentuali che la nostra sinistra si sognerà probabilmente per sempre.

Si consiglia un viaggetto in Germania, una cura di umiltà, una massiccia astinenza da caxxate e sparate vetero-comuniste. Se non dovesse bastare, fatevi consigliare da Zapatero, che è al secondo mandato.

PS: Don Camillo e Peppone fanno ridere, ma la maggiorparte dei giovani non li conosce neanche.